UNA MEDAGLIA PER OGNI SORRISO: FESTA FINALE AL PALATRIESTE PER I RAGAZZI DI “FIGHT AS ONE”

Nella giornata di domenica si è tenuta la festa di fine stagione del progetto “Fight As One” sul campo del PalaTrieste, davanti ai genitori dei ragazzi e delle ragazze coinvolti nel progetto ed a coloro che hanno sostenuto per tutto l’anno questa iniziativa. Al termine dell’evento, i ragazzi hanno ricevuto un diploma di partecipazione ed una medaglia per il proprio contributo alla creazione di un ambiente positivo all’interno del gruppo, evidenziando l’unicità di ciascuno di loro e come abbiano messo la parte migliore di sé al servizio degli altri.

I progetti “Fight As One” e “Aggiungi un posto a tavola“, realizzati attraverso l’Associazione “Il Cuore in Campo Pallacanestro Trieste ODV” e promossi Pallacanestro Trieste, mirano a favorire la pratica sportiva e l’inclusione sociale tra i giovani di Trieste, in particolare quelli esclusi dai circuiti sportivi tradizionali. Grazie al sostegno di Fondazione Pietro Pittini, Meccano Engineering e BCC Venezia Giulia, e alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale FVG, l’iniziativa ha coinvolto ragazzi della scuola secondaria che non avevano mai praticato sport.

Durante questa stagione “Fight As One” ha previsto due allenamenti settimanali di pallacanestro per ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, con l’obiettivo di favorire la pratica sportiva. L’attività si è svolta al PalaTrieste, con la partecipazione attiva dei giocatori della squadra professionistica, che hanno agito come modelli per i giovani. Parallelamente, “Aggiungi un posto a tavola”, finanziato da BCC Venezia Giulia, ha offerto ai partecipanti la possibilità di condividere un pasto sano nella sala da pranzo del PalaTrieste prima di ogni allenamento, creando opportunità di socializzazione.

L’iniziativa non si concentra solo sulla performance sportiva, ma sull’inclusione, utilizzando lo sport come strumento educativo per unire le comunità e stimolare la passione dei giovani. A testimonianza del successo dell’iniziativa, molti tra i ragazzi coinvolti hanno manifestato la volontà di ripetere l’esperienza nella prossima stagione che comincerà a settembre.

“Se noi non facciamo questi progetti stiamo perdendo e non stiamo realizzando i nostri obiettivi, ma anche non ci stiamo prendendo le nostre responsabilità: tutto questo è una parte fondamentale di una società professionistica – ha dichiarato il General Manager di Pallacanestro Trieste Michael Arcierioggi è stato un giorno fantastico in cui vedere i sorrisi di questi ragazzi, perché dando valore ad ogni persona con un trofeo e un riconoscimento, si danno ispirazione e ossigeno a una vita, ed è una cosa bellissima da fare”.

Mariabeatrice Cavarretta, direttrice del dipartimento di Community & Fan Engagement biancorosso e presidente dell’Associazione “Il Cuore in Campo Pallacanestro Trieste ODV”, ha commentato così la giornata: “Mi porto a casa una famiglia allargata. È un progetto che già dal principio faceva presagire che sarebbe stato qualcosa di speciale: aver messo insieme lo sport, la condivisione dei pasti, le chiacchiere con i giocatori, i laboratori artistici, hanno fatto sì che tutti quanti siamo riusciti a conoscerci davvero. È un grandissimo privilegio vederli crescere sul campo, vederli crescere come famiglia, come ragazzi, come giocatori e come compagni di squadra, che era il nostro obiettivo; renderli una squadra, così che ognuno di loro mostrasse che ci fosse una condivisione reale, uno scambio vero, è la più grande gioia che posso portarmi a casa”.

Il Direttore Generale di BCC Venezia Giulia, Gabriele Bellon, ha aggiunto: “Io credo che l’attenzione del mondo degli adulti nei confronti dei ragazzi sia importantissima: i ragazzi capiscono subito chi lavora con loro, chi soprattutto ha fiducia in loro, e qui ho visto fiducia dei coach e di tutti nei confronti di questi ragazzi che si sono potuti esprimere. Sicuramente si porteranno nella loro vita questa esperienza positiva e saranno in grado di trasmettere valori positivi anche agli altri”.

“Il progetto è stato interessante da subito, coinvolgere i ragazzi che sono nuove generazioni, quelli che arrivano dopo di noi, a cui dobbiamo lasciare un futuro, è stata la cosa che ci ha trainato. – le parole di Stefano Reggente, presidente di Meccano Engineeringl’esperienza è stata fantastica, la spinta è stata proprio dall’idea originale che ci è stata proposta, a cui abbiamo subito aderito, perché il pensare di coinvolgere dei ragazzi e coinvolgerli con queste intensità, obbligandoli da un certo punto di vista a impegnare i loro pomeriggi e dopo scuola, secondo me è un’idea veramente valida”.

“L’esperienza di partecipare a questo progetto è stata meravigliosa, ci ha spinto la grande carica e la grande passione che abbiamo trovato nella squadra, in particolare in Mariabeatrice. Siamo stati molto soddisfatti perché abbiamo visto un gruppo di giovani sparsi in vari quartieri e presi da diverse scuole che è un aspetto molto bello, e anche il fatto di avvicinare dei giovani ragazzi al mondo del basket che è meraviglioso”, ha osservato Marina Pittini, presidente della Fondazione Pietro Pittini, che ha poi aggiunto: dobbiamo considerare che questi ragazzini sono giovani dagli 11 ai 14 anni, e potrebbero prendere altre strade, praticare altri sport, ma un’esperienza così intensa, con un grande trasporto da parte della squadra, dell’organizzazione, dei giocatori, di tutti, rimarrà sempre dentro di loro.”

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