Sassari si presenta a questo incontro dopo tre sconfitte consecutive, ma già sicura da tempo della permanenza in Serie A e quindi priva di ogni pressione; se questo si tramuterà in mancanza di motivazioni o in una prestazione superlativa data dalla mente sgombra dei giocatori ce lo rivelerà soltanto il campo. I sardi sono una squadra pericolosa che può accendersi da un momento all’altro, come hanno dimostrato anche nelle ultime sfortunate uscite in cui non sono riusciti a tenere il passo di Trento e Brescia.
Nella partita di andata il mattatore dell’incontro fu Veronesi, che con le sue sei triple aveva permesso ai padroni di casa di costruire il margine di vantaggio decisivo. Nelle file biancorosse c’erano due assenze importanti, Brown e Reyes, a cui si è aggiunto dopo pochi minuti Ross; il playmaker americano aveva iniziato la partita nel migliore dei modi con tre bombe, e Trieste non è più riuscita a ritrovare ritmo dopo la sua uscita di scena.
Il playmaker titolare di Sassari è Bibbins, che si prende il maggior numero di responsabilità in attacco ed è il giocatore che con la sua abilità di creare dal palleggio spesso determina le fortune della squadra. Viaggia in doppia cifra abbondante di media, a quota 12,9 punti a partita, ed è il miglior assistman della squadra con 4,9 di media. La sua riserva è Cappelletti, uno dei playmaker italiani con più costanza: detta i ritmi e sa prendersi tiri giusti in penetrazione o arresto e tiro dalla media, oltre ad essere ad un soffio dai 10 punti e 4 assist a partita.
Guardia piccola ma versatile, Weber porta alla Dinamo intensità difensiva e leadership. Eccellente difensore, è capace di incidere su entrambe le metà campo nonostante le difficoltà al tiro da fuori: la sua rapidità, l’istinto e la capacità di leggere le situazioni di gioco lo rendono un ottimo rimbalzista per il ruolo. Il reparto guardie è completato da Fobbs, un giocatore molto forte fisicamente che è anche il secondo miglior realizzatore della squadra a quota 13,4 di media grazie alla capacità di avvicinarsi al ferro.
Di Veronesi abbiamo già parlato in apertura: molto fisico e pericoloso, non mette palla a terra ma non ha assolutamente paura di prendersi tanti tiri da fuori soprattutto quando si sente caldo. Dalla panchina completa il reparto esterni il veterano Tambone, che sembra aver perso lo smalto dei giorni migliori al tiro da tre ma rimane una pedina preziosa dalla panchina.
Bendzius è il migliore dei suoi dall’arco nonostante i 207cm di altezza, un altro giocatore che non ha percentuali irresistibili ma in grado di spaccare la partita, che va fatto lavorare sodo su entrambi i lati del campo. Thomas, ultimo arrivato dal mercato e già visto a Sassari in stagioni più fortunate, ha subito contribuito con 14 punti e 8 rimbalzi di media nelle 7 partite finora disputate.
ll giovane Vincini ha invece occupato buona parte dei minuti che erano di Halilovic, prima che quest’ultimo si infortunasse, terminando anzitempo la stagione; non sta sfigurando e trae sicuramente beneficio dal tempo in campo, ma non ha l’impatto del predecessore.