La partita di ritorno contro Venezia è fondamentale per assicurarsi un posto ai playoffs: se i biancorossi torneranno dal Taliercio con i due punti – e ribaltando la differenza canestri – si saranno assicurati un finale di stagione piuttosto sereno in cui basterebbe una sola vittoria per avere la matematica certezza della partecipazione alla post-season.
La Reyer arriva a questa sfida di ritorno in una situazione opposta a quella della partita di andata; la vittoria ottenuta a fine dicembre al PalaTrieste ha segnato un punto di svolta per la stagione orogranata, che ha preso finalmente una direzione positiva dopo un avvio segnato da infortuni e risultati sotto le aspettative. Proprio a partire dall’ultimo incontro tra le due squadre, Venezia ha inanellato ben dieci vittorie su tredici partite, issandosi all’ottavo posto e facendosi quindi minacciosa alle spalle di Trieste.
I veneti fanno di fisicità e atletismo il loro marchio di fabbrica, e, anche se non si può certo affermare che producano una pallacanestro esteticamente gradevole, hanno tutte le caratteristiche di una squadra di altissimo livello con la possibilità di rispettare le attese di inizio anno. Ritmo basso, difesa forte e lotta nel pitturato la faranno da padrone al Taliercio, e per ottenere il risultato sperato bisognerà lottare e riuscire ad imporre il proprio modo di giocare a basket.
Il playmaker dei veneziani è Tyler Ennis, secondo miglior realizzatore e miglior assistman, vero e proprio motore della squadra in attacco e uomo che più di tutti ha punti nelle mani e capacità di accendersi anche dal perimetro. La sua riserva è Casarin, molto discusso dai suo stessi tifosi ma fisicamente importante nonostante le basse percentuali da fuori.
McGruder è l’altro uomo perimetrale che può rendersi pericoloso insieme ad Ennis: l’ex NBA viaggia oltre il 40% da tre ed è il terzo miglior realizzatore della squadra, pedina fondamentale che era mancata nella prima complicata parte di stagione. Insieme a Casarin, l’altro italiano a giocare i minuti da riserva nel backcourt di Coach Spahija è Moretti, che tra i due è quello che sta portando più punti alla causa.
Nel ruolo di ala piccola c’è l’ex biancorosso Parks, un giocatore che ha le idee ben chiare quando è in campo: super atleta con l’intenzione di andare sempre dritto al ferro. Wheatle è l’uomo che spesso prende il suo posto partendo dalla panchina, ma dopo una grande stagione a Pistoia sta faticando a ripetersi sugli stessi livelli.
Simms ha fatto malissimo a Trieste all’andata, infilando i tiri che hanno spezzato i tentativi di rimonta degli uomini di Coach Christian; non ha reso altrettanto bene in tutte le partite ma è presente a rimbalzo – come tutti i veneziani – e non ha paura di prendersi responsabilità. Wiltjier è un’alternativa con più punti nelle mani e pericoloso da tre ma meno prestante fisicamente, anche se nel caso di Venezia è un discorso relativo: tutti hanno grande stazza e la fanno valere.
Kabengele è miglior realizzatore e miglior rimblazista della squadra, un vero e proprio dominatore nel pitturato che sintetizza al meglio la filosofia della squadra. A dargli il cambio Tessitori, veterano di mille battaglie e presenza affidabile sotto le plance.